
ABOUT
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“… Sound quality, flawless together and
commitment to making the dialogue between the instruments intelligible ... "
(Gaetano Santangelo, Amadeus)
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Il quartetto Indaco è nato per essere la massima espressione del pensiero di quattro vie.
Vie che affondano le loro radici, lontano nel passato e nelle passioni di ognuno dei suoi membri. L’amore per la ricerca, per la pluralità dei generi e per le mille declinazioni delle voci di oggi, di ieri e del futuro sono il motore costante che l’Indaco porta sempre sui tanti palchi calcati, con sincerità, freschezza e dedizione. Il quartetto viene vissuto dai suoi componenti come un laboratorio artistico e sociale, un circolo che include nel suo viaggiare tutti coloro che lo hanno accompagnato.
Il 18 maggio 2023, dopo quattro round in cui si sono confrontati dieci quartetti provenienti da tutto il mondo, il quartetto Indaco ha vinto il Concorso Internazionale di Musica da Camera di Osaka, in Giappone. Il Concorso, tra i più importanti del panorama internazionale e tra i pochi per quartetto riconosciuti dalla Federazione dei Concorsi Musicali Internazionali, ha assegnato all’Ensemble italiano il Primo Premio e altri due premi speciali.
Questa vittoria ha un portato storico: è la prima volta che un quartetto italiano vince il Primo Premio ad uno dei grandi concorsi per quartetto d’archi, un segnale dell’altissimo livello ormai raggiunto dai musicisti italiani, ma anche dell’estro e della felice libertà creativa del quartetto Indaco, che ha convinto la Giuria internazionale presieduta dal grande violoncellista giapponese T. Tsutsumi.
Costituto da Eleonora Matsuno e Ida Di Vita ai violini, Jamiang Santi alla viola e Cosimo Carovani al violoncello il quartetto ha trionfato al concorso internazionale di Osaka nel 2023 (medaglia d’oro e due premi aggiuntivi), avvenimento storico per la scena quartettistica italiana, ed è uno dei gruppi più interessanti e versatili della sua generazione affermandosi così sul panorama internazionale con grande autorevolezza, forza e vivacità.
Ognuno dei suoi membri ha una formazione trasversale, che va dall’insegnamento, alla musica antica, fino a ruoli di leading in orchestra.
Altra peculiarità del quartetto è di avere un “compositore in residence”, che è lo stesso violoncellista del gruppo, che scrive attivamente per la sua formazione, componendo brani cuciti su misura, insieme a musiche ed arrangiamenti originali per i molti progetti che il quartetto ama sempre sviluppare; primo fra tutti il progetto “Moto Contrario” incentrato sulle disabilità psichiche, patrocinato dalla piattaforma europea MERITA e in collaborazione con la Visual Artist Letizia Castellano, che sviluppa un percorso narrativo tra la storia di Robert Schumann e quella della violinista anglo coreana Sarah Kim-Cross, la quale si è proposta, con le sue parole, di portare all’attenzione dell’umanità il suo percorso doloroso attraverso la malattia e tutte le sue implicazioni.
Una delle grandi missioni del quartetto, oltre all’insegnamento nelle maggiori istituzioni statali, è quella di ricreare e riscoprire quell’esperienza propria della musica da camera, portando la musica anche in luoghi inconsueti – come le carceri- e lavorare con le scuole e le imprese usando il quartetto come metafora di ascolto, crescita, accettazione e condivisione aperta.
Il quartetto è anche il promotore del format Qu.B.E. (Quartet Based ensamble), insieme all’orchestra Milano Classica, della quale è quartetto in residence dal 2017, che unisce la profonda conoscenza dell’orchestra da camera a quella del quartetto, lavorando su progetti di adattamento e approfondimento del repertorio per orchestra d’archi.
Dalla comunicatività potente unita a una visione diversa del repertorio, il quartetto collabora attivamente con voci importanti dell’arte come Alexander Lonquich, Alessandro Taverna, Giovanni Bietti, David Krakauer, Mao Fujita, Avi Avital, Julian Bliss, Uri Caine, Claudia Barainsky.
Nato nella culla italiana del quartetto della Scuola di Musica di Fiesole grazie all’impulso di Piero Farulli, accanto al percorso accademico con il loro mentore Oliver Wille (Kuss Quartet), il quartetto ha imparato l’arte con grandi personalità della scuola quartettistica come Günter Pichler (Primarius Alban Berg Quartet), Reiner Schmidt (Hagen Quartet) e il grande vate tedesco del quartetto Eberhard Feltz.
Il quartetto Indaco è un Artista Pirastro.
Nel 2025 debutterà a Santa Cecilia a Roma e alla sala Wigmore Hall di Londra.
Eleonora Matsuno suona il violino del 1869 di J. B. Vuillaume appartenuto a Paolo Borciani il leggendario primo violino del quartetto italiano, grazie ad un prestito privato.
Ida di Vita suona un violino anonimo del 1832.
Jamiang Santi suona una viola a lui dedicata dal liutaio polacco Adam Stalmach del 2019.
Cosimo Carovani suona un violoncello Charles Claudot del 1840 di sua proprietà.


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