Arpe, fanciulle e variazioni Beethoven e Schubert per Quartetto d’archi
dom 22 ott
|Milano
24ma Rassegna Musicale "In Cooperativa per amare la Musica - I concerti Fior Fiore Coop" - Prima parte: 8 ottobre - 17 dicembre 2023 In collaborazione con Serate Musicali
Orario & Sede
22 ott 2023, 17:00
Milano, Via Fratelli Zoia, 89, 20153 Milano MI, Italia
Info sull'evento
Domenica 22 ottobre 2023 - ore 17.00
Arpe, fanciulle e variazioni Beethoven e Schubert per Quartetto d’archi24ma Rassegna Musicale "In Cooperativa per amare la Musica - I concerti Fior Fiore Coop" - Prima parte: 8 ottobre - 17 dicembre 2023
In collaborazione con Serate Musicali
Quartetto Indaco Eleonora Matsuno e Ida Di Vita, violini Jamiang Santi, viola; Cosimo Carovani, violoncello
Beethoven: Quartetto op. 74 “delle arpe” Schubert: Quartetto D 810 “La morte e la fanciulla”
Nel percorso che dai Sei Quartetti op. 18 conduce agli esiti visionari della Grande Fuga op. 135, il Quartetto op. 74, detto (non da Beethoven, trattasi di uno dei tanti titoli apocrifi presenti nel catalogo beethoveniano) “delle arpe”, si pone, insieme al coevo Quartetto op. 95 “Serioso”, come opera di transizione fra le eloquenti strutture formali del cosiddetto primo periodo e le enigmatiche sperimentazioni delle opere estreme. Rispetto alla tesa essenzialità dell’op. 95, il Quartetto “delle arpe” (dedicato al principe Lobkowitz, uno dei più munifici sostenitori di Beethoven, che lo ricambiò dedicandogli alcune fra le sue opere più notevoli, e basti qui ricordare la Quinta e la Sesta Sinfonia), mostra al contrario una espansività lirica che si sviluppa in quattro movimenti il cui ampio respiro anticipa, soprattutto nell’introspezione dell’Adagio ma non troppo e nella serena ma ambigua amabilità del Tema e Variazioni conclusivo, le “divine lunghezze” schubertiane. E proprio a Schubert il Quartetto Indaco ha accostato l’op. 74 di Beethoven, proponendo “La morte e la fanciulla”, creazione di potente e tragica espressività, in cui il genio schubertiano si fonde in compiuta e profonda ispirazione con l’angoscia esistenziale di un destino prematuramente segnato da una malattia per l’epoca incurabile. Il Quartetto, composto nel 1824, deve il suo nome alla presenza quale secondo movimento di cinque variazioni sul Tema dell’omonimo Lied.